Sono trascorsi quasi dieci anni dall’intervento normativo che si prefiggeva di tutelare la riscossione dei debiti tributari rimasti insoddisfatti nella procedura di liquidazione culminata con la cancellazione ed estinzione della società di capitali. La consacrazione della validità degli atti impositivi notificati alle società civilisticamente estinte ha solo in parte risolto i problemi. Infatti, la riscossione delle imposte evase dalle società estinte resta prevalentemente affidata all’adempimento spontaneo da parte dei soci delle società “fisiologicamente” liquidate a seguito della notifica dell’atto impositivo ex art. 28, d.lgs. n. 175/2014, e senza attendere la notifica dell’avviso di accertamento con cui si fa valere la loro responsabilità ex art. 36, d.P.R. n. 602/1973. Ben poco, invece, si riesce a riscuotere nei confronti di quelle società “patologicamente” o “fraudolentemente” liquidate e cioè cancellate in modo programmato in presenza di debiti insoddisfatti; nelle cancellazioni “di comodo” i soci o non ricevono “ufficialmente” beni sociali in sede di liquidazione, ovvero, se ricevono beni in sede di liquidazione, si mostrano nullatenenti agli occhi del Fisco, spogliandosi immediatamente di quanto loro assegnato.
Almost ten years have passed since the law intervened in order to protect the collection of tax debts in the winding up of corporations. The validity of acts of taxation notified to dissolved companies has only partially solved the problem. In fact, the collection of taxes evaded by dissolved companies remains mainly entrusted to the spontaneous fulfillment by "physiologically" liquidated companies’ shareholders, who pay following the notification of the tax act pursuant to art. 28, Legislative Decree no. 175/2014 (and prior to notification of the assessment of taxation pursuant to art. 36, Presidential Decree no. 602/1973). Very little, on the other hand, can be collected against companies that have been “pathologically” or “fraudulently” winded-up (i.e. cancelled on purpose, in the presence of unpaid debts); in "fraudulent" dissolutions, shareholders either do not "officially" receive corporate assets upon liquidation, or, if they do, they show themselves propertyless before tax authorities, concealing what has been assigned to them.
Pubblicato lunedì 11 luglio 2022