La sentenza tratta della questione della compatibilità tra l’ordine di esposizione del crocifisso, impartito dal dirigente scolastico di un istituto professionale statale sulla base di una delibera assunta a maggioranza dall’assemblea di classe degli studenti, e la libertà di insegnamento e di coscienza in materia religiosa, intesa quest’ultima anche come libertà negativa, da assicurare ad ogni docente. Le Sezioni Unite hanno statuito che la determinazione del dirigente scolastico rivolto a tutti gli insegnanti della classe si pone in contrasto con il principio della libertà di insegnamento del docente dissenziente che desideri fare lezione senza essere costretto nella matrice religiosa impressa dal simbolo affisso alla parete quando non sia conforme al modello e al metodo di una comunità dialogante che ricerca insieme la composizione di diritti uguali e contrari e non esprima una soluzione di mediazione di compromesso.
The judgment deals with the question of the compatibility between the presence of the crucifix, ordered by the school director of a public institute on the basis of a resolution taken by a majority of the class assembly of students, and the (c.d. negative) freedom of teaching and conscience in religious matters to be ensured to every teacher. It establishes that the determination of the school director addressed to all the teachers of the class is in contrast with the principle of the freedom of teaching of the dissenting teacher who wishes to give lessons without being forced into the religious matrix imprinted by the symbol affixed to the wall when it does not conform to the model and method of a ‘dialoguing’ community that seeks together the composition of equal and contrary rights and when it does not express a compromise mediation solution.
Pubblicato lunedì 24 gennaio 2022